ChatGPT, tra opportunità e rischi – dall’evento Tolktolk

L’avvento di ChatGPT, divenuta popolare dallo scorso dicembre, ha scosso internet dalle sue fondamenta, incuriosendo migliaia di persone rimaste letteralmente esterrefatte dalle sue capacità. Una tecnologia applicabile in moltissimi settori e per numerosi scopi, che si sta evolvendo molto rapidamente, con la promessa di rivoluzionare le nostre vite.

Queste potenti intelligenze artificiali possono essere una fonte di grandi opportunità o rischiano di generare svantaggi e compromettere numerosi ambiti lavorativi?
Una domanda alla quale si è voluto rispondere nel recente evento TolkTolk di Dora Carapellese, con la partecipazione di Raffaele Gaito, esperto in innovazione, che ha contribuito ad offrirci maggiori informazioni e una visione a tutto campo rispetto a questo periodo di grande evoluzione.

Partiamo dall’analisi delle origini di ChatGpt e della sua integrazione in vari tipi di contenuti, per poi analizzare rischi e opportunità delle AI.

Chi ha creato ChatGPT e come può essere utilizzata?

Questa forma avanzata di chatbot è stata realizzata dall’azienda americana OpenAi, esistente da diversi anni e specializzata nella progettazione di vari modelli di intelligenze artificiali, di cui ChatGPT rappresenta il suo strumento di punta. I recenti aggiornamenti, rilasciati alla fine del 2022, hanno dato il via al vertiginoso incremento di attenzione da parte dei media e del pubblico generalista.
Tra le aziende che hanno investito notevolmente in OpenAi, troviamo Microsoft, che è interessata ad integrare le sue tecnologie con quelle delle AI.
Ma ovviamente queste due aziende non sono le uniche protagoniste, anche Google è al lavoro per lanciare Bard la sua intelligenza artificiale, stretta concorrente di ChatGpt, e sicuramente molte altre compariranno in futuro.

Come si può applicare ChatGPT nelle attività lavorative?

Come detto in precedenza, ChatGPT è un innovativo chatbot al quale si può porre domande e richieste, utilizzando un linguaggio parlato, simulando in maniera impressionante una conversazione tra due persone. Dalla ricerca di informazioni ai suggerimenti per dei contenuti, l’intelligenza artificiale riesce a rispondere bene su numerosi argomenti.
Una tale tecnologia può essere implementata nel proprio lavoro per velocizzare o perfezionare alcuni compiti, come la traduzione e l’adattamento di testi o l’organizzazione della struttura dei contenuti digitali. Le sue applicazioni sono potenzialmente infinite, ma come tutte le tecnologie non è perfetta, così come non lo siamo noi esseri umani.

Quali sono il limiti di ChatGpt?

Una delle limitazione può essere l’attendibilità delle fonti, infatti è importante verificare sempre le risposte fornite da ChatGPT.
L’IA recupera dal vasto bacino di dati a sua disposizione tutte le informazioni relative alla domanda che le è stata posta e le rielabora presentandole in un discorso. I dati che adopera però non sono costantemente aggiornati, essendo risalenti a settembre 2021. A volte può capitare che sbagli o che si inventi delle cose, in particolare quando non conosce le risposte.
Le IA collegate ai motori di ricerca, al contrario, riusciranno ad avere informazioni in tempo reale.
L’intelligenza artificiale riesce anche a generare dei testi molto apprezzabili, dal punto di vista della qualità e della sintassi, ciononostante possono rivelarsi “freddi” o privi della personalità che contraddistingue un testo scritto da un professionista.

LIA sostituirà gli esseri umani?

Al netto di questi limiti, l’IA sta comunque suscitando una forte e giustificata preoccupazione nel mondo del lavoro, specialmente le figure professionali che si occupano della stesura di testi, come i giornalisti e i copywrite, che temono di venire sostituiti dalle intelligenze artificiali.

Nell’intervento di grande spessore durante l’evento Tolktolk Raffaele Gaito, ha espresso il suo parere secondo cui non è l’intelligenza artificiale in sè a portare via il lavoro. ChatGPT rimane infatti uno strumento ed è l’individuo che fa sempre la differenza. Per questa ragione, è fondamentale concentrarsi sulla componente umana e sul valore del proprio lavoro, che non può essere replicato da una macchina. La creatività, l’empatia e le nostre esperienze personali sono il vero valore aggiunto. L’IA può essere unottima assistente, lavorare insieme agli umani per aiutarci e non rimpiazzarci, con lo scopo di raggiungere risultati e obiettivi più performanti. Persino le stesse intelligenze artificiali, se poste davanti a questo quesito, confermano il loro ruolo al nostro fianco. Le si può quindi considerare un’opportunità per chi come noi crea contenuti di vario tipo.
Bisogna inoltre tenere presente che siamo ancora all’inizio di questo fenomeno epocale e l’IA progredisce di giorno in giorno. Pertanto occorrerà rimanere sempre aggiornati attraverso corsi di formazione e altre forme di apprendimento, per adattarsi ai nuovi contesti che sorgeranno nel prossimo futuro.

Chatgpt può essere un rischio per copyright e privacy?

La risposta è ancora da verificare, infatti due temi caldi riguardano il diritto d’autore e la diffusione di informazioni riservate.
Le IA sono in grado di creare contenuti di ogni tipo, dalle canzoni alle illustrazioni, ma per farlo prendono diversi stili ed elementi di artisti e creators reali, amalgamandoli.

Può essere considerato un contenuto originale o si tratta di plagio? In questo contesto si è accesa una grande discussione e bisogna ancora delineare le giuste regolamentazioni da sottoporre alle aziende tech per evitare violazioni del copyright.
Per ora l’Unione Europea e molte nazioni non considerano le IA degli autori, pertanto le opere generate da quest’ultime potrebbero diventare di pubblico dominio. Nel frattempo sono già iniziate le prime cause intentate da varie categorie professionali, resta da vedere come si concluderanno in una situazione così poco chiara.

Sorge inoltre la questione dei dati sensibili inseriti come input da chi usa ChatGPT.
Qualsiasi informazione che forniamo all’IA viene conservata per migliorare il suo funzionamento. Affidarsi ciecamente a questo strumento per svolgere dei lavori aziendali, condividendo inconsciamente documenti riservati, può essere molto rischioso in termini di privacy.
Va usato con intelligenza e moderazione, ricordando sempre che è progettato per imparare.

Conclusione: il futuro è un’incognita?

È innegabile che siamo di fronte ad un punto di svolta epocale della società e del lavoro, le tecnologie emergenti impatteranno sulle nostre esistenze, con esiti ancora da definire.

Come sempre saranno le decisioni prese dalle persone che decreteranno come verranno utilizzate le AI e quali rischi o opportunità potranno portare. Sicuramente le tipologie di lavoro cambieranno così come sono mutate già in passato, dando vita a nuove professioni che ancora non conosciamo. La chiave rimane la formazione continua, specialmente per la libera professione e per chi ricopre ruoli decisionali nelle aziende, perché anche se si tratta di un trend, l’Intelligenza artificiale è qui per restare e avrà sicuramente un impatto dirompente nelle nostre vite.

Per approfondire l’argomento potete riguardare il video completo dell’evento Tolktolk grazie all’amica e collega Dora Carapellese!

Potrebbero interessarti anche...

3 risposte

  1. 17/04/2023

    […] informazioni rilasciate. Questa rivoluzione dovrà essere gestita con la consapevolezza di tutti i rischi e opportunità, perché sia accettata come strumento a supporto delle attività […]

  2. 25/07/2023

    […] ChatGPT, tra opportunità e rischi su Insocialmedia […]

  3. 12/10/2023

    […] di OpenAI, di cui abbiamo ampiamente parlato in un nostro precedente articolo, è in continuo potenziamento e attualmente l’obiettivo è di renderlo sempre più simile ad […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.