Vantaggi di una comunicazione integrata [anche nel B2B]
Da un’analisi sui nuovi trend della comunicazione sembra sia arrivato il tempo per le aziende di abbracciare un nuovo approccio integrato, tralasciando ogni timore di intraprendere percorsi innovativi. Gli ultimi indicatori statistici, le scelte strategiche di grossi brand, l’esplosione che stanno registrando tutti i nuovi media, ci portano a consigliare un nuovo modo di vedere la comunicazione, non tralasciando alcun canale anzi incoraggiando ad usarne in modo appropriato tutte le diverse potenzialità.
Partendo dal presupposto che l’advertising e la comunicazione tradizionale sono da considerarsi un punto di partenza, andrei a focalizzare l’attenzione su quelli che considero i principali vantaggi di questo approccio integrato soprattutto per il settore B2B, quello sinora forse meno aperto alla componente sociale della comunicazione.
Quindi partendo proprio dai vantaggi della comunicazione integrata direi…possa aiutare a:
- rendere più umana l’azienda perché il mercato di riferimento è comunque fatto di altre persone e più il messaggio è fresco e genuino più è efficace. Questo significa saper usare un linguaggio più friendly ed empatico qualsiasi sia il settore di attività;
- creare una relazione duratura con i clienti basata in prevalenza sull’ascolto e la propensione a rispondere a domande, quesiti e problemi, contribuendo così a rafforzare il rapporto di fiducia e di conseguenza a riuscendo a fidelizzare ulteriormente l’utente cliente;
- sviluppare la collaborazione interna che significa anche partecipazione a tutte le attività dell’azienda tramite strumenti di social CRM che incentivano il coinvolgimento di molteplici risorse aziendali;
- implementare maggiori ricavi con risorse e budget più ridotti, sappiamo quanto siano sensibili le aziende in questo momento ad una riduzione dei costi di marketing e advertising
- ridurre la lunghezza del ciclo di vendita, i social media in questo caso possono aiutare ad accorciare il processo di vendita/acquisto, anche semplicemente permettendo un’interazione più immediata, pensiamo semplicemente a richieste di preventivo via Twitter o Facebook;
- misurare il sentiment nei confronti dell’azienda da parte di clienti, rete di vendita, fornitori e tutti i soggetti che ruotano intorno al core business, attraverso i social measurement tools correlati agli obiettivi strategici.
A corollario di quanto espresso sopra possiamo dire che i marketer del B2B conoscono meglio di altri le abitudini e i comportamenti dei loro clienti, hanno una maggiore conoscenza del loro target e questo costituisce sicuramente un grosso vantaggio nell’implementazione di una politica di Social Media Marketing per il B2B.
I marketer del B2B sono abituati a lavorare con mezzi limitati e staff ridotti e in molti casi i social media permettono un ridimensionamento dei costi di gestione del marketing. Sono inoltre portati a creare relazioni, un processo di vendita può durare mesi e i social media ancora una volta possono servire da supporto alle strategie di comunicazioni già in atto, rafforzando il rapporto di fiducia verso l’azienda.
Le aziende B2B costituiscono l’ossatura del nostro sistema economico ed industriale che si basa appunto su piccole e medie imprese, i Social Media sarebbero un ottimo alleato per comunicare in modo nuovo, coinvolgere il target, promuovere attraverso l’interazione e perché no anche per vendere ondine…cosa ne pensate?
Bel post. Propongo una riflessione a margine. In Italia può capitare che clientelismi e raccomandazioni vadano ad insinuarsi anche tra azienda ed azienda, impedendo il regolare svolgimento delle attività economiche. Una comunicazione più “social” potrebbe aiutare a diffondere una cultura della trasparenza e della competizione sostenibile, vincendo i meccanismi vischiosi esistenti nei rapporti tra aziende. Non so se sono stata chiara. 🙂
Laura sie stata chiarissima e ti rispondo che hai pienamente ragione…in effetti la comunicazione sui Social Media per le sue stesse caratteristiche dovrebbe portare a rapporti più trasparenti (e sostenibili) sia all’interno dell’azienda sia tra aziende. Convogliare messaggi non intermediati che pur seguendo una linea strategica, riescano a incentivare una maggiore spontaneità e veridicità può essere un obiettivo da raggiungere nel medio periodo per i marketer e non solo, perchè è l’approccio culturale generale che deve cambiare.
Per le aziende (soprattutto B2B) si tratta sicuramente di un processo non propriamente rapido, ma i segnali di cambiamento nella comunicazione e nell’approccio al pubblico ci sono già, si tratta di per chi lavora nel settore del marketing sociale di incentivare e promuovere questo nuovo corso 🙂
Verissimo, Paola. C’è molto da fare ma è certamente una frontiera interessante. Grazie del tuo post!