I social network diventeranno a pagamento?

Da tempo viene proposto, da parte delle compagnie social come Meta, l’introduzione di nuove funzionalità a pagamento dei social network, accessibili tramite abbonamento o costi in-app.
Una possibilità incentivata anche dall’attuale situazione economica globale, per arginare il calo degli introiti pubblicitari e aprire le porte a nuove opportunità di business.
Andiamo a scoprire quali sono i social network che andranno incontro a questa parziale trasformazione e quali potranno essere gli effetti su creators e utenti.
Funzioni e servizi a pagamento nei principali social network
Questa nuova visione a pagamento ha investito i Social Media in maniera trasversale con nuovi strumenti per qualsiasi tipo di contenuto e interazione digitale. Si parte dal presupposto che pur di vivere esperienze più coinvolgenti e personalizzate gli utenti saranno disposti a pagare.
Quali sono dunque i social network che hanno già pensato o attivato alcuni servizi a pagamento?
Youtube
Partiamo col dire che chi ha dato il via alla creator economy è proprio Youtube che già da 15 anni permentte ai creator di monetizzare attraverso i programmi di partnership. Ora si parla di consentire anche la monetizzazione con gli short video. Un altro formato a disposizione dei creators per adeguarsi alle richieste delle nuove generazioni sempre più protese verso i video brevi. Il focus per Youtube sarà dunque il multi formato.
Ciò che Youtube permette già agli utenti paganti è di guardare i video senza interruzioni pubblicitarie, scaricare video e plalylist da guardare offline. La riproduzione in background sui dispositivi mobili, sia mentre si utilizzano altre app sia quando lo schermo è spento.
Ma Youtube ha in serbo tantissime novità per il futuro, è un social network che protrà offrire a creator e utenti un’esplosione di formati come i podcast, le live. le premier, le stories e tanto altro. Parleremo di questa evoluzione in un articolo specifico su questo social network in grande fermento.
TikTok
Anche il social network più di tendenza in questo momento ha iniziato i test per un modello di abbonamento a pagamento, che potrebbe consentire ai creator di far pagare direttamente agli utenti la visualizzazione dei loro contenuti.
Il nuovo sistema proposto da TikTok vuole venire incontro ai creators digitali attraverso le Live Subscriptions. In cosa consistono?
Si tratta di una sottoscrizione per poter accedere a strumenti e contenuti esclusivi, pagando un abbonamento mensile. Il vantaggio più interessante delle Sub è l’accesso alle chat per soli abbonati, dove l’utente ha modo di relazionarsi maggiormente con il creator che segue.
Inoltre sarà possibile utilizzare emoticon personalizzate ed esporre un badge a fianco al proprio nome utilizzato sulla piattaforma social. L’abbonamento LIVE offirà ai creatori l’opportunità di aumentare i propri guadagni continuando a far crescere la propria comunità, mentre gli utenti abbonati avranno la possibilità di ringraziare regolarmente i creatori preferiti.
Questo social media era già passato ad un upgrade a pagamento con Twitter Blue. Il fulcro di questa scelta è nella necessità di fornire all’utente un maggiore controllo sul proprio account ed alcune funzioni per un uso più professionale della piattaforma.
La modifica dei tweet pubblicati è sempre stata una delle richieste più frequenti da parte degli utenti, per diversi anni mai realizzata. Un’incertezza conclusa di recente, quando Twitter ha confermato il testing della funzione, fruibile solamente da Twitter Blue e riservata ai suoi abbonati.
Dal punto di vista dei creators questo social media presenta forse meno opportunità di altri, essendo incentrato sui flussi di notizie. Anche se sembra stia pensando di lanciare il formato video a tutto schermo in scia a TikTok, per ora solo per gli utenti in lingua inglese e che usano iOS. Un’altra funzione che potrà in futuro essere monetizzabile? Certo è un fatto che tutti si stanno spostando verso i video!

E cosa cambierà per il gruppo Meta?
I social network del gruppo Meta hanno già iniziato a muovere i passi verso questa nuova direzione a pagamento.
Facebook consente già ad alcuni amministratori di gruppi di richiedere un pagamento agli utenti per farli accedere a contenuti esclusive.
Ma le vere novità verso la monetizzazione includono soprattutto Instagram.
E’ proprio su questa piattaforma che si concentrano gli sforzi per potenziare la content creation. I creators saranno infatti in grado di offrire agli utenti abbonati l’accesso a Instagram Stories e Live esclusive. In Meta stanno considerando l’idea di inserire diversi piani di abbonamento che includono sottoscrizioni, badges ed exclusive stores. L’influencer potrà dare la priorità a chi ha deciso di sostenerlo direttamente. Se l’utente decide di pagare l’abbonamento a un profilo, potrà avere accesso ai contenuti esclusivi e si verrà contrassegnati nei commenti e nei messaggi privati da un badge accanto al nome. Ciò consentirà agli influencer di distinguere facilmente i propri follower ed instaurare con loro interazioni più personalizzate.
I nuovi progetti sono confermati dall’intento di Zuckenberg di offrire una user experiences rinnovata e contenuti ancora più performanti. Queste nuove funzioni derivano anche in parte da una diminuzione delle entrate economiche provenienti dalle ads, riscontrate dal gruppo nell’ultimo periodo. Si passerà gradualmente dalla advertising economy alla creation economy, dove il contenuto diventerà il vero motore degli ambienti sociali, una vera rivoluzione di tutto il mondo social che conosciamo sino ad ora.
Conclusione
Dal punto di vista dei creators, i canali digitali a pagamento sono degli ottimi strumenti per monetizzare il loro lavoro in maniera più efficace. Allo stesso tempo sono anche un incentivo a realizzare contenuti sempre più intrattenenti e performanti.
L’esclusività consentirà di relazionarsi maggiormente con le persone che interagiscono e apprezzano ciò che viene pubblicato.
I creators si vedranno così aumentare la loro comunità attraverso le subiscription, il loro successo sarà parametrato da quanto pubblico riusciranno a coinvolgere.
Resta da chiedersi come reagiranno gli utenti ad un cambiamento così radicale.
Uno dei pregi iniziali dei social network era proprio la possibilità di poter fruire di qualsiasi contenuto gratuitamente. Di sicuro l’opzione a pagamento susciterà negli utenti il desiderio di accedere a contenuti di nicchia premium. Allo stesso tempo potrà allontanare da alcune piattaforme chi non è disposto o impossibilitato ad usare queste nuove funzioni.
La limitazione dei contenuti sui social media potrebbe non essere in linea con i propositi iniziali di libera condivisione e partecipazione degli utenti.
Voi cosa ne pensate? Diteci la vostra qui sotto nei commenti...
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