Le potenzialità della community nel marketing – dall’evento Tolktolk!


Seguendo come team Insocialmedia da diversi anni il format TolkTolk, inventato e portato avanti con tanta passione dall’amica e collega Dora Carapellese, abbiamo avuto l’occasione di scoprire molto di più su come costruire una community efficace.
Le potenzialità che può avere per il marketing di brand e aziende, come opportunità sia per l’on-line che l’off-line.
Tutto questo grazie ai contributi di due professioniste di community management che ci hanno mostrato le diverse caratteristiche che contraddistinguono una comunità: Cristina Benassi portavoce di Meet & Work e Gloria Camanzi coach ed esperta di marketing.
Addentriamoci ora nei diversi aspetti, partendo proprio da una domanda.

COSA SI INTENDE PER COMMUNITY DIGITALE?

La community è una delle tante opportunità che ci offre il web e la comunicazione. Saper gestire i vari elementi che la compongono, può trasformarla in un efficace strumento di business.
Innanzitutto occorre definirla correttamente, separandola dai gruppi social.
Si può immaginare la community come una casa, un luogo dove un insieme di persone condivide dei valori, dove ci si sente accolti, accettati e si partecipa attivamente a eventi e attività proposte nel gruppo.
Questo valore condiviso può essere identificato anche in un particolare interesse degli utenti per un brand o servizio aziendale.

COME SI CREA UNA COMMUNITY E QUALI ASPETTI LA DEFINISCONO TALE

Il primo fattore da individuare per realizzare una community è lo scopo per cui viene creata.
Ne esistono di diversi tipi, ognuna gestita in funzione del suo obiettivo.
Ci sono community di profilazione, di apprendimento, istituzionali, associazioni ecc.
Deve essere strutturata su vari livelli, dalla sezione forum e presentazione, alla sezione dedicata alla messaggistica.
Secondo Cristina Benassi un altro aspetto fondamentale è l’autenticità. È essenziale curare costantemente le relazioni con i vari membri, dedicandoci tempo e attenzione. Ci deve essere una visione strategica a lungo termine, da attuare step by step, giorno per giorno.
Occorre seguire le persone, coinvolgerle e farle sognare, soprattutto al di fuori del mondo online.
Difatti, la community non si limita al web. Nasce in presenza, per poi svilupparsi sulle piattaforme digitali e consolidandosi così nel mondo reale, in un ciclo continuo e virtuoso. Una community puà essere prevalentemente offline, ma internet rappresenta il mezzo con il quale si concretizza. Per rafforzare i legami con gli utenti è importante lavorare sul one-to-one. L’efficacia deriva dalla presenza continuativa, dal conoscersi sempre di più e da una risposta rapida alle domande ed esigenze degli utenti.

Come si può generare questo coinvolgimento da parte degli utenti?
Attraverso il valore che identifica la community e che accomuna i suoi membri.
Un altro elemento indispensabile è la fiducia.
I membri della community devono percepire un senso di affidabilità e di elevata reputazione. È importante ascoltare gli utenti, apprendere da loro, scambiarsi idee e informazioni. Per questa ragione, richiedere periodicamente feedback infonde un messaggio di sincero interesse nei confronti delle persone, e il desiderio da parte dei creatori e gestori della community di rendere l’esperienza sempre più piacevole, utile e interessante. La fiducia deve essere potenziata in qualsiasi momento.

COME PUÒ LA COMMUNITY FAR PROGREDIRE UN BUSINESS

Dal punto di vista di Gloria Camanzi la community mostra il suo potenziale in termini di business se adoperata nell’ambito del marketing. Infatti le attività svolte all’interno della community si allineano perfettamente ad attività di promozione o messaggi di carattere commerciale. Se si vuole espandere la notorietà di un’azienda la community è fondamentale.
In questo caso però la strategia adoperata è molto diversa da quella pianificata per una comune campagna pubblicitaria.
Ci si focalizza su un pubblico di nicchia per poi espanderlo.
Una community può essere anche molto utile per compiere ricerche di mercato su prodotti e servizi specifici e analizzare il posizionamento, ovvero la percezione che le persone hanno di un’azienda o della marca. Anche il costumer care è un aspetto che può essere curato attraverso una community, è dimostrato che il 40% delle aziende che si vi si dedicano utilizzando diversi canali aumentano il proprio fatturato.

In una community i consumatori non sono solo il target ma anche i protagonisti, l’esempio più evidente sono i brand ambassador.
Un cliente soddisfatto che si sente parte di un gruppo che condivide i suoi stessi interessi, non esiterà a far conoscere il prodotto anche alla sua rete di amicizie e conoscenze. Le persone danno il loro contributo volontariamente.
È questa fusione tra online e offline, digitale e reale, che rende la community un incredibile risorsa, dalle molteplici potenzialità.

COME IL TOLKTOLK PUÒ TRASFORMARSI IN UNA COMMUNITY

Infine con Paola Frateschi responsabile del nostro blog e della comunicazione digitale per Made in Media Communication ci si è interrogati sul futuro di Tolktolk e sull’opportunità di trasformare questo format di successo in una Community. Con oltre 3 mila iscritti alla newsletter, le opportunità che ciò si realizzi sono numerose. Occorre però che si scelga la piattaforma giusta (gruppo Facebook o Linkedin), si selezioni un team di persone davvero motivate a portare avanti il progetto e che vengano affidati a ciascuno ruoli e attività specifiche. Un gruppo di persone guidate da valori simili e che perseguano un obiettivo ben definito, come ad esempio trasformare Tolktolk in un format di apprendimento continuo sui temi digitali.
Ma questo verrà deciso in un futuro non troppo lontano, restate dunque sintonizzati per sapere come evolverà questo speciale evento di confronto su temi e trend digitali.
Se volete approfondire l’argomento sulla Community guardatevi il video completo dell’ evento!


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