“Scultura e Impresa” 2014 quando l’arte incontra l’industria

Inaugurazione Scultura Impresa 2014

L’arte, la bellezza e l’estetica sono sempre state legate da un connubio senza fine e l’uomo ha avuto, nella produzione di opere artistiche, una possibilità di riscatto di rara importanza.

Con le opere di Michele D’Aniello, in mostra presso il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna siamo destinatari di un messaggio di notevole importanza per il mondo industriale e non. L’artista ha saputo interpretare, con un progetto davvero innovativo, Scultura e Impresa 2014, il legame che ci può essere tra arte e impresa, attraverso la sua personale coniugazione che guarda al mondo della scultura e della ricerca di forme contemporanee.

Ma esistono almeno due aspetti ai quali il visitatore dovrebbe prestare particolare attenzione per il loro contenuto valoriale. Il primo è la dimostrazione che esiste un rapporto ed un legame profondo tra mondo industriale e arte, smentendo il pregiudizio secondo cui l’industria sia priva di creatività. Le molte aziende che hanno partecipato al progetto hanno saputo dimostrare quanto sia elevata la loro sensibilità verso il mondo dell’arte, e in questo modo anche la delicatezza d’animo che non tutti credono che esse abbiamo.

Infatti, tutte le sculture sono state realizzate utilizzando materiali messi a disposizione dalle aziende, e scelti dall’artista stesso. Questo è un momento di grande sinergia tra i due mondi, anche a me capita di entrare in profondità con le aziende di cui curo l’immagine nel momento in cui realizzo dei servizi fotografici, in quegli istanti, le due culture, quella artistica e quella aziendale instaurano una relazione molto profonda e non potrebbe essere diversamente.

Il secondo aspetto è strettamente connesso al primo, donare parti del proprio output produttivo, quello con il quale ci si mette in gioco in un mercato competitivo come quello in cui viviamo, è come donare parte della propria storia all’altro, l’artista in questo caso, e in questo senso lo storytelling visuale entra a pieno titolo nella fattispecie della mostra. Storytelling, perché i significati nascosti nelle opere acquistano un’energia nuova, propulsiva, si animano per arrivare al pubblico producendo in esso quel cambiamento che resterà. Visuale, perché ancora una volta saranno le immagini a comunicare il senso profondo del messaggio, positivo, che l’artista vuole veicolare al suo pubblico.

Personalmente penso spesso che dovrà, prima o poi tornare il Rinascimento italiano, nel frattempo applaudo a progetti culturali che, come questo, hanno il buon proposito di raccontare e di narrare che le opportunità per migliorare la propria vita ci sono e sono anche molto prossime a noi, basta guardare prossimamente a noi.

La mostra di Michele D’Aniello è una vera e propria best practice. L’evento è stato curato in tutti i suoi aspetti di comunicazione da Wiseup, una realtà aperta anche a progetti artistico-culturali, con cui mi fa piacere condividere sensazioni, opinioni ed esperienze, a proposito la mostra rimarrà aperta a Bologna sino al 31 maggio!

Scultura e Impresa artigianato

 

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