L’evoluzione di Twitter/X e i social alternativi

In questi ultimi medi del 2023 è in corso una serie di grandi cambiamenti nel mondo dei social network e Twitter ne è il protagonista. L’acquisizione del social dei cinguettii da parte di Elon Musk sta portando ad una rivoluzione decisamente rilevante della piattaforma, sia in termini tecnologici che di fruizione da parte degli utenti. Ora si parla anche della possibilità che X possa chiudere in Europa a seguito di un’insoddisfazione di Musk sulle regolamentazioni UE riguardo ai servizi digitali. La rimozione dell’App porterebbe ben 35 milioni di persone a rinunciare a questo social network, una scelta per nulla condivisibile come la possibilità che TwitterX diventi a pagamento per tutti, come sta accadendo in Nuova Zelanda e Filippine dove è richiesto il pagamento di 1 dollaro l’anno ai nuovi utenti. Ma andiamo ora ad approfondire i cambiamenti che stanno caratterizzando il passaggio da Twitter a X.

X, il nuovo Twitter

L’apripista simbolico di questa trasformazione è stato senz’altro il rebranding di Twitter ora denominato X, che agli occhi di molti sembra aver snaturato l’identità e la storia del social network. Il nuovo logo, realizzato ad immagine e somiglianza di Musk, evoca in ogni caso l’obiettivo finale che la nuova gestione ambisce a trasformare in realtà, ovvero rendere X una super app in stile WeChat. L’ambizione è di trasformarlo in un’app per ogni cosa usufruibile in molte delle nostre attività quotidiane.
Non si può negare che le potenzialità siano numerose, così come i molteplici utilizzi e servizi che verrebbero offerti, dalle transazioni economiche alla messaggistica, oltre ai videogiochi e alla condivisone di qualsiasi tipo di contenuto, tra i quali anche video di lunga durata. I contenuti video, in particolare, potranno essere scaricati per chiunque abbia un account X Premium nella versione browser del social, previo consenso del creatore del contenuto.

Ma il cambiamento più imminente riguarda il nuovo algoritmo di X come ben descritto nell’articolo di Franz Russo, modificato notevolmente rispetto a quello del Twitter originario. I tweet privi di link esterni, con immagini e un buon numero di risposte degli utenti, sia follower che autori, saranno i contenuti più raccomandati. Il nuovo algoritmo infatti, punta a favorire conversazioni attive e le risposte tempestive e vicine all’orario di pubblicazione si dimostreranno fondamentali per spingere maggiormente i nuovi post. I tweet, risulteranno visibili fino a 48 ore, rendendo l’algoritmo di X simile a quello di TikTok.
Altri elementi di valutazione per spingere la visibilità saranno legati al rapporto follower-profili seguiti, ritenuto positivo se il primo supera di molto il secondo, e ad una presenza ridotta degli hashtags.

Alcune nuove funzionalità di X…

Questo ambizioso progetto potrebbe non essere così facile da attuarsi visti i diversi problemi tecnici riscontrati dagli utenti e il fatto che diverse modifiche alle funzionalità non siano state molto gradite dal pubblico.
Andiamo a scoprire alcune di queste nuove features e i relativi punti critici:

  • La riduzione del numero di tweet ora chiamati post che un utente può visualizzare in un giorno. I profili verificati potranno vedere fino a 6.000 post al giorno, in contrasto con gli account non verificati, che ne visualizzeranno al massimo trecento.
  • Il numero limitato di messaggi direct che gli utenti senza account Twitter Blue (ora sostituito dal nuovo abbonamento X Premium) potranno inviare in un giorno. Potremmo considerarla una contromisura nei confronti degli spam che però, se non impostata con precisione, potrebbe condurre a imposizioni inutili anche agli utenti rispettosi delle regole.
  • Il conseguimento della spunta blu di verifica, ottenibile pagando otto dollari al mese, già introdotta da mesi e che da subito ha ricevuto diverse critiche. Questa modalità così facile da ottenere ha infatti moltiplicato i profili fake, provocando danni all’immagine di molte celebrità e personaggi di rilievo.
  • L’impossibilità di bloccare gli utenti indesiderati ad esclusione dei messaggi diretti. Questa scelta sta allontanando molti utenti, la causa è nell’aumento di profili troll e di incitamento all’odio.

Sulla base delle novità introdotte abbiamo osservato che una visione orientata all’esclusività, con la penalizzazione degli account base, unita ad una user experience meno intuitiva, stanno influendo in modo negativo sull’uso di Twitter/X.
È davvero possibile che le persone decidano quindi di abbandonare il nuovo X per altri social network che emulano le caratteristiche del vecchio e glorioso Twitter?
Le alternative ci sono ma la risposta non è così scontata come sembra, visto anche il ruolo di Twitter nella società, un social media di real time information, con funzionalità semplici e intuitive. Considerando che nel tempo si era anche evoluto con nuove funzionalità più orientate al business che avevano reso Twitter più smart e professionale.
Ma andiamo a vedere ora le possibili alternative al nel caso questa trasformazione non sia più in linea con le nostre aspettative.

Le alternative a X

Threads, il nuovo social introdotto mesi fa, si è presentato fin da subito come il “Twitter” di Meta e inizialmente ha riscosso un notevole interesse da parte del pubblico, arrivando a superare perfino Chatgpt. Una partenza promettente che ad oggi sembra aver rallentato di molto la sua corsa, nonostante i continui aggiornamenti. Il numero di iscritti infatti è calato drasticamente nelle ultime settimane, forse dovuto all’esaurimento dell’effetto novità. Le principali caratteristiche di Threads riprendono in maniera molto marcata ciò che ha contraddistinto Twitter in tutti questi anni. Nello specifico, si basa su contenuti testuali con un limite di caratteri e un feed da scrollare. La piattaforma è ancora in fase di perfezionamento e la versione browser è stata da poco rilasciata. Un elemento di debolezza di questo nuovo social network è che gli account devono essere collegati al profilo Instagram dell’utente, pertanto l’eliminazione di uno porta alla cancellazione dell’altro.

Tra i due giganti pronti a contendersi gli utenti c’è anche uno storico rivale di Twitter, ovvero Mastodon. Questo social network, creato nel 2016, sta infatti riscontrando un aumento degli iscritti, composti principalmente dagli utenti scontenti di X. Ma se da una parte è riuscito a cogliere dei frutti dagli errori di quest’ultimo, dall’altra deve affrontare problematiche importanti che gli impediscono di superare il suo concorrente più famoso.
La user experience è stata spesso definita meno intuitiva rispetto a Twitter e le regole poco stringenti della community hanno fatto emergere una situazione grave riguardante una massiccia presenza di contenuti proibiti sui minori.

Ad aggiungersi alla lista di possibili alternative a X troviamo BlueSky, finanziata dal fondatore di Twitter Jack Dorsey. Ideato proprio dagli sviluppatori di Twitter, presenta un’interfaccia molto simile al suo social originario e la piattaforma è stata progettata per essere decentralizzata, così da non poter essere controllata da nessuno. Al suo interno è possibile realizzare app e agli utenti sarà persino consentito di personalizzare l’algoritmo e le linee guida per la loro community. Mancano diversi elementi quali gli hastags e i messaggi privati, ma sicuramente verranno integrati in futuro.

Un social network alternativo che difficilmente potrà raggiungere gli altri ma che ha comunque una lunga e interessante storia è Tumblr.
La generazione Z, una fetta di pubblico decisamente rilevante nel 2023, si è ultimamente avvicinata a questo social, e la nuova interfaccia in stile X al quale gli sviluppatori stanno lavorando potrebbe ridargli vitalità.

Conclusione

Al netto delle polemiche e dei passi falsi derivati dalla transizione da Twitter a X, risulta ancora difficile sostituire il social dei cinguettii, che rimane nell’immaginario collettivo la principale piattaforma di microblogging e di informazione online sui temi più svariati. Un esempio di comunicazione trasversale e accessibile che è stata a lungo molto utile e apprezzata da moltissimi utenti. Ma anche i social cambiano e come utilizzatori non possiamo fermarne l’evoluzione, soprattutto se la proprietà ha in serbo progetti di trasformazione così consitenti.
La situazione è cmq in costante mutamento e sono molti i fattori che influenzeranno lo sviluppo di questa lunga storia.
Fateci sapere la vostra opinione su questo tema anche nei vostri commenti.                 

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